Era presente anche il prof. Tommaso Cecilia che ha citato i nomi di antichi attrezzi agricoli quali risultano da documenti anagnini dal 1500 in poi. Per qualche ora ci siamo immersi nel passato, in un mondo privo di elettricità e di plastica.
Tutto questo rischia di andare perduto se non si trova un edificio in cui esporre, dopo averla catalogata, questa ricca collezione. In altri comuni (Alatri, Gavignano tanto per restare nel territorio) questi oggetti hanno avuto un'adeguata esposizione museale.
L'edificio più adatto potrebbe essere la Badia; in primo luogo perché essendo stata per secoli una grande azienda agricola è in qualche modo legata al tema; in secondo luogo perché questa esposizione potrebbe valorizzare un edificio che è a tutt'oggi inutilizzato dopo che per il suo parziale restauro sono state spese grandi somme di denaro. Si potrebbero utilizzare i locali a pianterreno, già restaurati, e organizzare aperture dell'esposizione su prenotazione o in caso di eventi di natura enogastronomica da promuovere per valorizzare sia il complesso sia la mostra di strumenti antichi.
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