PROGRAMMA
Venerdì 24 agosto 2018 ore 21.00
Piazza Innocenzo III
inaugurazione
LUCE
con la Compagnia dei Folli
L’ingresso della luce segna l’incipit assoluto del creato nel suo essere ed esistere. Emblematico è l’avvio stesso della Bibbia: «Dio disse: “Sia la luce!” e la luce fu!». Un evento sonoro divino, una sorta di Big bang trascendente, genera un’epifania luminosa: si squarcia, così, il silenzio e la tenebra del nulla per far sbocciare la creazione. L’atto creativo divino, espresso attraverso l’immagine della “separazione” mette ordine nel “disordine” dal nulla. Un viaggio attraverso la luce, il fuoco, sfere volanti, effetti luminosi, proiezioni su farfalle e su sfere trasparenti, creature dell’abisso leggere e luminose, acrobati leggeri su trapezi e tessuti luminosi. Una miriade di personaggi fantastici per un
percorso incantato e meraviglioso nel mondo della luce.
Sabato 25 agosto 2018 ore 21.00
Piazza Innocenzo III
LE PAROLE NOTE
Special edition con Omaggio a Shakespeare
con GIANCARLO GIANNINI
e il Marco Zurzolo Quartet
Cabiria Production
Il recital di Giancarlo Giannini è un singolare incontro di letteratura e musica. L'attore, particolarmente esperto nell'analisi della parola, recita brani e poesie di grandi classici come Shakespeare, Melosio, Petrarca. Vari autori e un unico tema: l’amore, la donna, la passione…La vita! Giancarlo Giannini sarà accompagnato da una serie di brani inediti del sassofonista partenopeo Marco Zurzolo, suonati dal suo quartetto. Giancarlo Giannini e la sua recitazione, la sua voce calda e penetrante condurrà gli spettatori in “atmosfere”, mistiche, malinconiche, amorose, ed ironiche in un viaggio dal 200’ fino ad arrivare ai giorni nostri. Grandi emozioni, varie atmosfere, un unico spettacolo: LE PAROLE NOTE.
Domenica 26 agosto 2018 ore 21.00
Piazza Innocenzo III
SHAKESPEA RE DI NAPOLI
con Claudio Di Palma e Ciro Damiano
composto e diretto da Ruggero Cappuccio
musiche Paolo Vivaldi
scene e costumi Carlo Poggioli
Edizione Einaudi
Teatro Segreto - Napoli
Shakespea Re di Napoli, lo spettacolo che da più di vent’anni attraversa i palcoscenici dei teatri italiani ed esteri. Il testo di Ruggero Cappuccio, pubblicato da Einaudi nella Collana Classici è interpretato da Claudio Di Palma e Ciro Damiano. La messinscena, nata al Festival di Sant’Arcangelo nel 1994, ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti internazionali. Shakespea Re di Napoli continua ad affascinare platee e generazioni diverse costituendo uno dei rarissimi esempi di lunga durata nell’ambito delle produzioni teatrali. La straordinaria musicalità della lingua di Shakespeare viene assimilata alla grande vocazione lirica della cultura letteraria del barocco napoletano. Il senso del suono diviene suono dei sensi, nell’inesausto intreccio di endecasillabi e settenari. Sullo sfondo, una misteriosa notte di Carnevale, un castello, un viceré, due storie e l’ombra di Shakespeare. In un vortice di passioni incandescenti, agonizzanti silenzi, violente rinascite delle parole, di genio, di bellezza e di morte, che dal vicino mare, limpido e putrescente, esala un brivido, presagio della peste.
Martedì 28 agosto 2018 ore 21.00
Sala della Ragione
CANTIERE GIOVANI – SEGNALI DAL TERRITORIO
I CANZONIERI
Convegno
introduce Gaetano D’Onofrio
a cura di Luca Simonelli
La ricerca ha contemplato l’analisi di testi provenienti dal medioevo europeo, da quello celtico a quello italico, dalla prosa popolare alla lirica di corte, con sconfinamenti mondo medioevale orientale. Un percorso didattico formativo che ha coinvolto alcuni giovani allievi attori della Città di Anagni, da qualche anno impegnati in una attività costante di laboratorio teatrale di crescita artistica ed espressiva.
Giovedì 30 agosto 2018 ore 21.00
Piazza Innocenzo III
KOHLHAAS
dal racconto “Michele Kohlhaas” di H. von Kleist
di Marco Baliani e Remo Rostagno
attore narrante Marco Baliani
regia Maria Maglietta
La Casa degli Alfieri
La storia di Kohlhaas è un fatto di cronaca realmente accaduto nella Germania del 1500, scritto da Heinrich von Kleist in pagine memorabili. È la storia di un sopruso che, non risolto attraverso le vie del diritto, genera una spirale di violenze sempre più incontrollabili, ma sempre in nome di un ideale di giustizia naturale e terrena, fino a che il conflitto generatore dell’intera vicenda non si risolve tragicamente lasciando intorno alla figura del protagonista una ambigua aura di possibile eroe del suo tempo. “Nel mio racconto orale – dice Baliani - è come se avessi aggiunto allo scheletro osseo del racconto di Kleist, nervi, muscoli e pelle che provengono non più dall’autore originario ma dalla mia esperienza, teatrale e narrativa, dal mio mondo di visioni e di poetica. Accade nell’arte del racconto orale che per cercare personaggi interiori occorra compiere lunghi percorsi, passare attraverso storie di altre storie, sentirsi stranieri in questo mondo dopo aver tanto peregrinato, fino a trovare quel punto incandescente capace di generare a sua volta nell’ascoltatore un mondo di visioni.
Venerdì 31 agosto 2018 ore 21.00
Piazza Innocenzo III
TEMPESTE D’AMOR PERDUTE
liberamente tratto da William Shakespeare
drammaturgia di Andrea Pennacchi e Michele Modesto Casarin
con Katiuscia Bonato, Matteo Fresch, Nicola Perin e Claudia Bellemo
regia di Michele Modesto Casarin
Compagnia Pantakin da Venezia - Teatro della Gran Guardia - in collaborazione con Febo Teatro
Abbiamo immaginato che i tanti “regali” che la commedia italiana ha fatto a Shakespeare ritornino indietro in uno spettacolare circuito virtuoso. La giovane Isabella ritorna dall’Inghilterra alla ricerca della compagnia di Commedia dell’arte “Gli Uniti”. La trova al porto di Comacchio, in procinto di imbarcarsi per Venezia. La peste ha lasciato solo tre attori vivi: una donna e due uomini, che ormai disperano di poter rimettere in piedi il loro usuale repertorio: Diana, la madre, è troppo vecchia e il figlio Tristano e l’attor giovane Valentino sono troppo giovani. Dopo alcuni equivoci, di fronte all’impossibilità di mettere in scena un classico spettacolo di Commedia, Isabella mostrerà una possibile via d’uscita: una commedia che in Italia nessuno porta più in scena, ma fonte di ispirazione per William Shakespeare, che grazie alle sue parole, al Globe di Londra sta ottenendo grande successo. Un vecchio mago e sua figlia che, su un’isola deserta, portano a termine una storia di amore e giustizia: “La Tempesta”.
Sabato 1 settembre 2018 ore 21.00
Piazza Innocenzo III
IL TROVATORE
di Giuseppe Verdi
con Manrico Antonino Interisano - Leonora Paola Di Gregorio - Il Conte di Luna Sergio Bologna - Azucena Stefania Scolastici - Ferrando Carlo Di Cristoforo - Ines Arianna Castelli - Ruiz Guido Bernoni - Un vecchio zingaro Andrea Scorsolini - regia Gianmaria Romagnoli - direttore Maurizio Morgantini - scenografo Giovanni di Mascolo - maestro del coro Renzo Renzi
direttore di scena Teresa Gasperi
Orchestra sinfonica Europa Musica / Coro Lirico Italiano
Produzione Europa Musica
La vicenda si svolge in Spagna, in Aragona, agli inizi del XV secolo. Il Conte di Luna è innamorato di Leonora, dama della regina, e trascorre buona parte della notte a sorvegliare la casa della giovane, preoccupato ch'ella ceda alla corte del suo temuto rivale: il Trovatore…
per Verdi l’opera fu un successo senza precedenti: il pubblico ne fu entusiasta, La Gazzetta Musicale lo definì come un trionfo meritato e Il Trovatore fu definito un capolavoro, come viene considerato tutt’oggi.
Domenica 2 settembre 2018 ore 21.00
Piazza Innocenzo III
CORALE DI DONNA E UOMO - recital a due voci
con Barbara De Rossi
e Francesco Branchetti
di Gianni Guardigli
regia Francesco Branchetti
musiche originali Pino Cangialosi
Associazione Culturale Foxtrot Golf
Un giro del mondo, un’immersione nelle epoche e nei luoghi che costituiscono le fondamenta della nostra realtà di oggi. Le voci delle donne tratteggiano un grande quadro multicolore per chiedere giustizia e pietà. Giustizia agli uomini e pietà agli dei e a Dio. Le donne di ieri tratteggiano importanti percorsi nelle pagine della mitologia greca. Prima Fedra e poi Andromaca cantano le dolenti note di un destino infausto e sprezzante, che ha scaraventato le loro sensibilità nel tunnel dell’impotenza. Le mistiche del medioevo si confrontano con il trascendente, con la potenza della certezza che oltre la vita terrena c’è la “vera vita”, e che l’avventura nel mondo dei mortali non è altro che un banco di prova, una specie di esame per definire il nostro esatto ruolo nell’aldilà. E poi Lady Macbeth presenta con la potenza della disperazione il suo progetto criminale per affondare le unghie nel potere. Ogni singola voce di donna diventa elemento di un coro che canta “la necessità” di una redenzione che ancora aspettiamo.
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