sabato 30 dicembre 2023

Anagni - La chiesa di San Paolo

San Paolo era chiesa parrocchiale della contrada Cerere già dal 1280, l’altra chiesa era quella di San Domenico, di cui resta il toponimo.

Nel Medioevo Cerere, allora Cellere, era una delle contrade più popolose di Anagni. La giurisdizione di San Paolo comprendeva parte delle case di via di Mezzo, Via Superiore e parte della vicina della via Major (via V. Emanuele).

La chiesa ha una sola navata, l’altare maggiore era dedicato a San Paolo, vi era anche una cappella di San Sebastiano. All’interno si trovavano 11 sepolcri, in gran parte di famiglie private.

Nel corso del 1600 la chiesa ebbe delle migliorie, grazie alla presenza nella zona di famiglie facoltose quali Ambrosi-Tommasi e Raoli.

Attualmente la chiesa, non più adibita al culto, è gestita dall’associazione Hernica Saxa (BancAnagni) per attività culturali. In questi giorni, fino al 7 gennaio, è in corso una collettiva di arte contemporanea. Carlo Ribaudo


Chiesa di San Paolo

Via di Mezzo


martedì 19 dicembre 2023

Anagni - Collettiva di "Arte contemporanea" presso l'Hernica Saxa (ex Chiesa di San Paolo). Ingresso libero

Anagni- Collettiva di "Arte contemporanea" presso l'Hernica Saxa (ex Chiesa di San Paolo). Scorci di Anagni, Natività e tanto altro. Un ringraziamento a Luciano Maio (Hernica Saxa), che ha promosso la mostra, a Carlo Tarda, che l'ha organizzata, e a tutti i partecipanti. (Ingresso libero)
 
Carlo Turri


Massimo Caruso




Donatella Gismondi

Silvano Haag

Enrico Fanciulli

Ilaria Paluzzi, Laura Millerami, Christian Gabrielli, Saro Tassa



Raffaella Russi

Daniele Bigliardo

Mattia Mingarelli

Paolo Pasquini

Carlo Ribaudo


Fausto Gatto

Carlo Tarda

Carlo Costa

Rosi Michele

giovedì 16 novembre 2023

Garibaldi ad Anagni


Nel 1849 Giuseppe Garibaldi soggiornò per qualche settimana ad Anagni. Questa permanenza è legata all'impresa della Repubblica Romana, un'esperienza di grande portata storica ma di breve durata. Gli entusiasmi suscitati dall'elezione di Pio IX nel 1846, si spensero ben presto e a Roma nel 1848 la situazione precipitò al punto da costringere il papa a rifugiarsi a Gaeta. Nell'Assemblea Costituente prevalsero gli estremisti e il 9 febbraio fu proclamata la Repubblica Romana, retta da un triumvirato composto da Giuseppe Mazzini, Carlo Armellini e Aurelio Saffi. La Costituzione allora emanata è di grande modernità. A difesa del papa, il 25 aprile colonne di soldati napoletani avanzarono da sud, mentre a Civitavecchia sbarcavano le truppe francesi, comandate dal generale Oudinot. Garibaldi, pronto a lottare a fianco della Repubblica, il 19 aprile era a Subiaco; da qui scrisse alla moglie Anita che stava per recarsi ad Anagni, dove contava di rifornirsi di armi e di vestiario per le truppe. In effetti dopo qualche giorno era nella nostra città, dove scrisse almeno tre lettere. Il generale, che aveva pieni poteri, risiedeva nella piazza centrale presso il palazzo Giannuzzi mentre la truppa, assai numerosa, era collocata fuori le mura e in parte presso il convento di S. Giacomo. Come già a Rieti, dove si trovava qualche settimana prima, Garibaldi aveva il serio problema del
sostentamento della truppa (a Rieti si era passati da cinquecento a mille uomini), cresciuta a dismisura grazie all'arruolamento di numerosi volontari, anche anagnini (Diomede Giannuzzi, Domenico Dandini, Vincenzo Giminiani, Luigi, Enrico e Agostino Martinelli; ved. P. Zappasodi, Anagni attraverso i secoli, 1907). La lettera qui riprodotta riguarda il ringraziamento del Generale alle suore del Monastero della Carità per l'ospitalità ed è datata 24 Maggio 1849. Garibaldi ebbe un contributo per il 
sostentamento della truppa dai canonici della cattedrale, dal sensibile e agiato mercante agricolo Carlo Menenti e, secondo lo Zappasodi, anche dalle monache Clarisse (Lire 2500). Carlo Menenti, che al ritorno del papa, pagò con l'esilio il suo appoggio alla causa garibaldina, è sepolto nella chiesa di San Pancrazio. Carlo Ribaudo (2011)
                                                     
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Nel corso dell' interessante convegno dell' Arci sul Risorgimento in Ciociaria, svoltosi il 17 marzo in occasione del 150 anniversario dell'Unità d'Italia, relatori i professori Gioacchino Giammaria e Tommaso Cecilia, il prof. Attilio Quattrocchi ha proposto di collocare una lapide nel palazzo dove Garibaldi ha soggiornato. - -------------->

ANAGNI SCUOLA FUTURA: Garibaldi ad Anagni  
                                                                         

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lunedì 30 ottobre 2023

Anagni - Gaza e l'antico conflitto ebreo-palestinese negli affreschi della cripta della cattedrale

Nella cripta della cattedrale di Anagni, affrescata tra la fine del XII e la prima metà del XIII secolo, è presente un ciclo dell’Antico Testamento, che comprende anche il conflitto tra Israeliti e Filistei. Questi ultimi sembra abbiano dato il nome alla Palestina.  

Nella volta XIII è rappresentata la cattura dell’Arca dell’Alleanza da parte dei Filistei, che decapitano i figli del sommo sacerdote. Dio punì le città dei Filistei, tra cui Gaza, con vari flagelli (volta XII), finché l’Arca non venne restituita agli Israeliti (volta XI). Dopo diverse fasi, il conflitto si concluse con la battaglia di Maspht (volta VI).  

Il ciclo dell'Arca dell'Alleanza fu opera dei tre maestri che affrescarono la cripta.

L’amara conclusione, pensando alle vicende attuali, è che da 3000 anni al sangue si continua rispondere con il sangue. Carlo Ribaudo


La città di Gaza a sinistra

In rosso le cinque città filistee


AnagniArte: La medicina medievale nella cripta di Anagni

venerdì 27 ottobre 2023

Anagni - Invito a teatro con UNITRE 2023

AnagniArte ha partecipato con circa 50 persone allo spettacolo "La Coscienza di Zeno" di Italo Svevo al teatro Quirino, con la partecipazione di Alessandro Haber. 

L'iniziativa,  la prima dell'AA 2023-24, è stata promossa dal corso "Invito a Teatro" di Anna Ribaudo per UNITRE di Anagni. 

La passeggiata per le vie di Roma è stata un'occasione per ammirare le bellezze della città. 
UNITRE (Università delle tre età), basata sul volontariato dei docenti, comprende numerosi corsi: dai laboratori di scrittura creativa e di oggettistica, all'astronomia, inglese, storia dell'arte, filosofia della scienza ecc. (vedi elenco). 
La sottoscrizione annuale per partecipare ai corsi (anche tutti) è di 50 euro. Per i giovani sotto i trenta anni la quota è di 10 euro annuali.









venerdì 6 ottobre 2023

Anagni - Giornate di autunno del FAI, 14 e 15 ottobre 2023

 Il 14 e 15 ottobre, in occasione delle Giornate del FAI, ad Anagni sarà possibile visitare i seguenti monumenti: Convitto Principe di Piemonte; Chiesa di San Pietro in Vineis con i suoi affreschi; Museo archeologico ernico; Cattedrale di Santa Maria; Palazzo Comunale; Palazzo Bacchetti; Casa Barnekow; Chiesa di Sant’Adrea con Cripta di San Vito. Le visite guidate saranno a cura degli studenti delle scuole superiori.  Non è richiesta prenotazione.

La precedente edizione del FAI del 2016 ad Anagni ebbe un grande successo di visitatori. AnagniArte: Anagni - Giornate di Primavera del FAI, 19 e 20 Marzo 2016




lunedì 25 settembre 2023

Roma – Teatro Petrolini. Grande successo della Compagnia Teatrale Aef

Roma – Teatro Petrolini. Grande successo della Compagnia Teatrale Aef (Acta Est Fabula) con il divertentissimo spettacolo “La contrada del diavolo”. Regia e testi di Emilio Cacciatori.

Il teatro anagnino è ormai una realtà consolidata anche fuori dai confini del territorio. Foto Carlo Ribaudo













giovedì 24 agosto 2023

Anagni – Una guida storica turistica del 1989: alle origini del Palio delle contrade?

In occasione del Palio si forniscono alcuni dati storici sulle contrade anagnine.

I dati sono tratti dalla Guida di Anagni, testo a cura di Carlo Ribaudo, edita nel 1989 dalla ProLoco, con il contributo dell'attuale BancAnagni (Banca di Credito Cooperativo).

Questa guida ebbe grande successo e ne fu fatta anche un’edizione in lingua inglese.

Essa fu la prima a diffondere presso il grande pubblico (non esistevano i social) la descrizione e la suddivisione in contrade di Anagni in età medioevale, basandosi su studi scientifici, noti solo agli specialisti, e su documenti medievali (XIII-XIV secolo). Non si limitava solo ai monumenti principali, ma analizzava e valorizzava il tessuto della città medievale includendo zone ai margini dei percorsi turistici (es. la contrada Tufoli).

Copertina

Da questa guida probabilmente trassero ispirazione gli organizzatori del Palio cittadino (1994) che, per ragioni pratiche, inclusero anche zone sorte al di fuori della città medievale.

Dal 1993 in poi anche in tante città vicine (Carpineto Romano, Artena, Paliano ecc.) cominciarono a svolgersi manifestazioni simili.

La rivalutazione della Anagni medievaIe ebbe il suo culmine nel 1993 con l’istituzione del Teatro medievale e rinascimentale a opera di Giovanni Stella. La guida, che in attesa di ristampa, è stata molto imitata (senza citare mai l’originale) si trova presso la Biblioteca di Anagni (anche in inglese).


https://opac.sbn.it/en/risultati-ricerca-avanzata/-/opac-adv/detail/ITICCURMS0070659

Pagine dalla guida








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Stampa del 1749 - Panorama di Anagni


Le stampe qui riprodotte, esclusa la prima del 1749, fanno parte dell'opera: Recueil de Vues et fabriques pittoresques d'Italie,... Paris, 1804. Le acqueforti sono opera di BOURGEOIS Florent Fidèle Constant (1767-1836), pittore e disegnatore francese, allievo di David. Le sue opere sono esposte a Fontainebleau e al museo d'Orsay. AnagniArte 



               Le contrade medievali  di Anagni 



    
Al culmine della sua ascesa storica, verso la fine del XIII secolo, la città di Anagni era suddivisa in
dieci contrade (o regioni), disposte in gran parte lungo la sua strada più importante, la via Maggiore (l’odierna via Vittorio Emanuele).
Dalla parte alta a quella bassa le principali otto contrade erano così disposte:

CASTELLO

La contrada Castellum (odierna S.Maria) racchiude l’area dell’antica acropoli ernico-romana.
Prese questo nome nel Medioevo grazie alla sua caratteristica di regione fortificata. Isolata rispetto alla città dalle costruzioni romane e dai palazzi baronali, rappresentò per lungo tempo un punto di estrema importanza strategica nella politica della Chiesa.
Dal periodo di Bonifacio VIII, per la continua presenza di baroni imparentati con il Papa, la contrada venne indicata anche con l’appellativo di Quartiere Caetani. Il Castello racchiude entro i suoi confini parte dei monumenti e tesori più significativi della città: porta Santa Maria, la Cattedrale con la Cripta, il palazzo di Bonifacio VIII e il palazzo Trajetto.

TORRE

In questa contrada, nell’area dell’attuale piazza Dante, sorgeva probabilmente il foro romano. Ne costituivano il necessario sostegno i pilastri in opus quadratum e la possente sostruzione in opus reticulatum ancora visibili lungo via Bagno, notevole esempio di architettura sillana.
La contrada Turris (odierna S. Giovanni) si trovava a ridosso dell’antica acropoli. Il toponimo deriva dall’elemento architettonico che la caratterizzava maggiormente nel Medioevo: la casa torre. Questa tipologia di abitazione, che si sviluppa in altezza e presenta sul fronte stradale il lato breve, conobbe la massima diffusione nel Duecento in concomitanza con l'emergere della classe borghese.

TRIVIO



La contrada Trivio è situata in una zona quasi pianeggiante al centro della città. Il toponimo della regione deriva dal trivio stradale che si sviluppa quasi all’altezza del palazzo comunale.
L’intera contrada, vero e proprio centro commerciale-amministrativo della città (il Comune), presenta notevoli esempi di architettura civile medievale.


TUFOLI

La regione Tufoli, odierna S. Pancrazio, situata nella parte settentrionale della città tra il Castello, il Trivio e la regione di Piscina, è stata in ogni tempo quartiere popolare. Rimasta ai margini del grande rinnovamento edilizio del XVIII e XIX secolo, ha conservato un originale tessuto urbanistico medievale.

PISCINA

Questa contrada, il cui toponimo trae origine dalla presenza di una fonte (Fons Piscinae) che probabilmente riforniva le terme in epoca romana e che è ricordata tra i beni del comune in un documento del 1321, si estende a nord della via Maggiore. Per la sua esposizione e per la leggera depressione in cui si trova non è mai stata particolarmente popolata. L’unico asse viario (via Piscina), parallelo alla Via Maggiore, parte dall’interessante monastero di S. Chiara per arrivare, fiancheggiato da edifici rimodernati, nella zona del parco pubblico a ridosso delle mura romane, in vicinanza del grande complesso degli Arcazzi.



COLLE SANT’ANGELO

La regio collis Sancti Angeli, delimitata dalla via Maggiore e a sud dalle mura romane, occupava la zona in gran parte pianeggiante che va dal Palazzo comunale alla regione Valle S. Andrea. Per la sua posizione dominante, rispetto a quest’ultima ed alla contrada Piscina, fu scelta dalla potente famiglia Conti per costruirvi il proprio palazzo in un periodo (fine del XIII secolo) nel quale le altre posizioni strategiche della città, Castello e Torre, erano occupate dai Caetani.
Le principali vie della contrada, oltre alla citata via Maggiore, sono: parte di via della Valle e l’attuale via Garibaldi che termina con la cinquecentesca porta San Francesco.


VALLE SANT’ANDREA

Questa contrada, il cui toponimo è dettato dalla morfologia della zona, leggermente depressa rispetto al confinante S.Angelo, è racchiusa entro due direttrici principali: la centrale via Maggiore, sulla quale si affacciano palazzi settecenteschi, e buona parte di via della Valle, caratterizzata da molti edifici medievali. Alla confluenza delle due strade si apre la piazzetta con la chiesa di Sant’Andrea.


CERERE

La contrada, documentata già dal 1081, occupa la parte occidentale della città, a ridosso di porta Cerere da cui prende il nome.
La regione, ingresso cittadino per i viaggiatori provenienti da Roma, è in buona parte racchiusa da due bastioni cinquecenteschi (Spizzone e Arci) ed è attraversata, sulla sua parte piana, dal tratto iniziale della Via Maggiore. La strada, costeggiata da edifici medievali, alternati a palazzetti, è parallela ad altre due vie che si sviluppano nella zona rilevata della contrada: la via Mezzo (Via Pio Salvati) con interessanti abitazioni dei secoli XIV e XV e la via Superiore o di S. Domenico, il cui toponimo ricorda la presenza di una chiesa, oggi scomparsa dedicata al Santo.