Questa tipologia si diffuse tra la fine del XII e la prima metà del XIII sec., portata da maestranze collegate ai Cistercensi, e fu utilizzata in alternativa alla copertura a capriate (e a crociera).
Gli archi diaframma consentivano infatti di coprire grandi ambienti e furono molto utili sopratutto nei luoghi dove scarseggiavano tronchi di grandi dimensioni, come nell'Italia centrale. La loro caratteristica rendeva più resistenti le costruzioni alle sollecitazioni sismiche ed anche agli incendi. L'Abbazia di Fossanova è il centro principale, nel nostro territorio, per questa tipologia d'archi. Ad Anagni se ne trovano esempi nella navata centrale della Cattedrale, nel palazzo comunale, nel palazzo Bonifacio VIII e in San Pietro di Villamagna. CR
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