E' l’edizione originale che dal 1981 Michele Paulicelli, nelle vesti di Frate Francesco, porta sulle scene sempre con grande successo ed entusiasmo. Con oltre 2000 repliche in Italia, amata e rappresentata dalla Polonia al Messico, Forza Venite Gente è un singolare evento teatrale nel panorama dei musical.
Per chi non ne conoscesse ancora il contenuto e lo spirito, lo spettacolo è la storia di San Francesco d’Assisi raccontata in prosa e musica, con particolare riguardo ai suoi aspetti più giovanili e lieti: la speranza, la fede nella vita, l’amore per la natura.
Alternando momenti di tenera comicità ad altri di profonda commozione, la commedia musicale traduce in termini attuali l’eterno conflitto tra padri e figli, tra ragione e fede, tra meschina prudenza e generoso coraggio. Forza Venite Gente scaturì dal fortunato incontro di un cenacolo di artisti, attori, poeti, giornalisti con Michele Paulicelli, ex leader dei Pandemonium, il quale propose un’iniziativa unica: festeggiare in musica l’ottavo centenario della nascita di San Francesco.
Dall’idea delle canzoni si passò presto al progetto di un musical, con l’apporto entusiasta di Piero Castellacci e Piero Palumbo per la prosa, di Mario Castellacci per la regia e le ricche invenzioni sceniche e di Tony Ventura per le coreografie. L’opera fu completata dalle musiche di Michele Paulicelli, Giancarlo De Matteis, Giampaolo Belardinelli e la collaborazione di Achille Oliva, Jimmy Tamborelli e Carlo Giancamilli. ...segue
sabato 31 agosto 2013
venerdì 30 agosto 2013
Anagni - Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale - “La dodicesima notte" di William Shakespeare. Venerdì 30 agosto ore 21:00 Piazza Innocenzo III.
Autore: William Shakespeare - Adattamento di Luca Simonelli - Regia: Alberto Gagnarli -
Compagnia/Produzione: Ass, Cult. ArtEuropa/Progetto Ateneo/Pino Cormani Produzioni/Ass. Trousse
Cast: Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini, Silvia Siravo, Ruben Rigillo, Marco Prosperini, Elisabetta Becattini, Luca Bondioli, Giuseppe Cantore, Matteo Micheli, Francesco Mistichelli - Genere: commedia
Una pedana vuota che ricorda lo spazio dei teatri elisabettiani, dove gli attori padroni assoluti, riempiono con maestria il palcoscenico, raccontando una storia divertente di travestimenti, amore e sesso. Il sesso appunto più che l’amore, il sesso che confonde i sessi, il sesso che regala felicità senza infingimenti. Dal beffato Malvolio, dalle calze gialle e giarrettiere incrociate, oramai un cult del teatro tutto, a Viola, giovane, bella e determinata, a Olivia che s’innamora delle delicate fattezze di Viola – Cesario, ad Orsino che rifiutato da Olivia si “accontenta” di Viola, da Antonio “preso” da Sebastiano. Poi i personaggi popolari: Maria che organizza la grande beffa e i divertenti Sir Toby e Sir Andrew. Per ultimo, ma primo tra i “fool” shakespeariani il buffone Feste, sagace, e maligna creatura. Una grande commedia che coinvolge lo spettatore e lo fa volare con la fantasia.
domenica 25 agosto 2013
lunedì 19 agosto 2013
Anagni - Le rappresentazioni del potere tra Innocenzo IV e Bonifacio VIII.
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In occasione degli anniversari dell'elezione di Innocenzo IV nella Cattedrale di Anagni e del celebre Schiaffo di Anagni ricevuto da Bonifacio VIII nell'omonimo Palazzo, la Cattedrale di Anagni e il Palazzo di Bonifacio VIII, in collaborazione con l'Associazione Culturale ARTESìA, propone un evento eccezionale dal titolo I papi ad Anagni: l’arte e il potere. L'iniziativa, inserita nell’ambito della manifestazione Le rappresentazioni del potere tra Innocenzo IV e Bonifacio VIII , propone un percorso guidato che illustrerà gli ambienti della Cattedrale con la collezione del prezioso Tesoro dei papi e le sale del Palazzo in cui avvenne il famoso oltraggio, ponendo l’accento sui rapporti tra la presenza papale e gli ambienti e le opere mostrate. Per l’occasione nel Tesoro della Cattedrale saranno esposte in via del tutto eccezionale delle interessanti pergamene duecentesche risalenti al pontificato di Innocenzo IV.
Le visite si svolgeranno dal 22 al 25 agosto 2013 presso la Cattedrale di Anagni (via Leone XIII, 03012 Anagni -FR-) e il Palazzo di Bonifacio (Via Vittorio Emanuele 238, 03012 Anagni -FR-) . Per informazioni più dettagliate è possibile visitare i siti internet www.cattedraledianagni.it, www.palazzobonifacioviii.it e www.artesiaroma.it/attivita, le pagine facebook Cattedrale di Anagni e Associazione Artesìa (oppure il profilo facebook Artesìa Roma). Si può inoltre telefonare ai numeri 0775.728374, 392.1109871 e 0775.727053 o inviare una mail ainfo@artesiaroma.it.
sabato 17 agosto 2013
Cittadini di Anagni di cui essere orgogliosi - Carlo Turri - Maestro intarsiatore.
Tarsie Turri
Carlo Turri nasce il 06 ottobre 1936 ad Anagni, frequenta il locale Istituto d'Arte dove apprende l' arte dell' intarsio (che più tardi insegnerà come docente nella stessa scuola).
Inizia così a lavorare come apprendista presso il laboratorio dell' ebanista Aurelio D'Avoli di Anagni.
Si trasferisce a Roma nel 1968 dove è costretto a diminuire il tempo dedicato a quest' arte ma, quando nel 1977 torna definitivamente nel paese natale, apre un proprio laboratorio - esposizione. Inaugurato il primo laboratorio, diviene ben presto una delle attrattive della Città dei Papi, visitato da turisti e personaggi illustri. Partecipa nel corso degli anni a mostre nazionali e internazionali; di assoluta rilevanza il successo riscosso in Giappone dove l'artista è ospitato per un lungo periodo a Tokyo. In tale occasione le Tarsie Turri oltre ad essere esposte a Tokyo, vengono presentate all' Esposizione Universale di Nagoya nel 1989. Viene ricevuto per due volte dal Santo Padre Giovanni Paolo Il (S. Pietro-1981 e 2003) e dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini (Quirinale - 1984). Nella seconda metà degli anni Novanta
ha tenuto un corso nell' ambito del progetto Scuola di arti e mestieri (indetto dalla Camera di Commercio Industria e Artigianato della Regione Lazio). Attualmente il maestro Turri è affiancato dalla figlia Rita. (artigian.it)
Carlo Turri è stato nominato, il 2 giugno 2013, Cavaliere al merito della Repubblica Italiana, per aver acquisito benemerenze verso la Nazione nel campo delle arti.
LE MAGGIORI ESPOSIZIONI:
1980 - Mostra Internazionale de/lArtigianato, Firenze Fortezza Da Basso
1982/92 - Galleria Levamtesi, Fiuggi (Fr)
1982 - Galleria 14, Firenze
1983 - Rassegna Nazionale di Pittura e Scultura, Pinacoteca Ambrosiana, Milano
1983 - Centro Studi di Via Pugliese, Prato (FI)
1984 - Galleria Novelli, Verona
1985 - Boston, Baltimora, Filadelfia, Mostra collettiva di arte italiana (Ass. Culturale Tecla)
1987 - Francoforte Germania
1989 - Galleria Piccinini, Cortina dAmpezzo (BL)
1989 - Esposizione Universale di Nagoya, Giappone
1989 - Galleria Ypsilon K.K, Tokyo - Giappone
1996 - Manchester, Inghilterra
1997 - Rassegna Internazionale dArte Contemporanea in occasione del Convegno Cardiologia ed Arte, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma
1997 - Adelaide, Australia
1997 - 110 Rassegna di Artigianato Sacro del Lazio, Roma
1999 - Artigianato di Qualità Fiera di Roma
1999 - San Francisco International c3ift, San Francisco (Stati Uniti)
1999 - Fiera di Francoforte-Tendence, Francoforte (Germania)
1999 - Maison & Objet, Parigi Nord Villepinte (Francia)
2006 - Belgio, Liegi Mostra personale
Atina, museo ‘Académie Vitti’- Artisti, modelle e modelli ciociari nella Parigi di Cezanne, Gauguin e Picasso.
"Partendo dalla occasione che il 17 agosto 2013 si inaugurerà ad Atina in Valcomino una piccola casa museo intitolata ‘Académie Vitti’ dove in tre stanze finemente arredate e presentate da una valente architetta del luogo, il promotore appassionato mostrerà al pubblico e al mondo alcuni cimeli -eccellenti disegni di allievi dell’Académie, rare fotografie e cartoline e altro- miracolosamente salvati e conservati, appartenuti ai proprietari/fondatori della Académie Vitti, ne approfittiamo per richiamare alla memoria alcune pagine della storia dell’arte. Ci troviamo a Parigi agli inzi del 1890 e tre sorelle originarie di quell’olimpo che è Gallinaro in Valcomino vivono anche loro facendo le modelle per le migliaia di artisti che in quell’epoca assiepavano Montmartre a Parigi. Maria una delle sorelle, anche lei dal corpo perfetto -e lo vediamo dalla scultura che la raffigura nelle spoglie di Diana cacciatrice modellata dallo scultore americano Frederick Macmonnies- si unisce con Cesare Vitti da Casalvieri, scultore e anche lui modello, e verso il 1894 fondano una scuola di disegno, l’Académie Vitti, a Montparnasse. Le tre sorelle Caira, questo è il cognome, vi posano come modelle e gli studenti e le studentesse aumentano continuamente: in realtà ora è la prima volta che si può dipingere da nudi maschili e femminili. Qualche anno più tardi Anna, una delle tre, viene corteggiata e conquistata da un artista e collezionista appartenente ad una delle famiglie nobili della Francia e vanno a vivere per molti anni in Italia: a Venezia, a Capri, a Taormina, a Roma e soprattutto a Firenze dove si insediano in una villa sulle colline fiorentine e iniziano una esistenza di relazioni culturali e artistiche molto celebrata a Firenze: Giovanni Papini, Oscar Chiglia, Soffici, tanto per rammentare, erano di casa. E Anna a contatto con questo mondo di artisti sentì in lei sbocciare una vena poetica e nella rivista di Papini ‘Lacerba’ si trova anche qualche sua lirica. Dire che Gauguin dava per referenze la Académie Vitti quando doveva accreditarsi presso qualche committente, che vi insegnò, tra i tanti altri, H.Anglada Camarasa e, nel 1912, anche Kees van Dongen, ci aiuta ad avere una idea del successo e anche del livello della scuola: Picasso, anche questo ha un significato, quando doveva consigliare qualche allievo o amico, lo indirizzava regolarmente all’Académie Vitti. Restò aperta fino al 1914: infatti quell’anno i fondatori rientrarono in Italia perché spaventati dalla guerra incipiente. ...segue da Michele Santulli "
lunedì 12 agosto 2013
Rassegna Lirica a Sant'Elia Fiumerapido.
Brandon Matteo Ascenzi sarà uno dei protagonisti della rassegna lirica di San'Elia Fiumerapido.
Visto che ad Anagni ci sono validissimi interpreti, sarebbe troppo chiedere una serata dedicata alla lirica?
sabato 10 agosto 2013
Anagni - Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale - 24 agosto - 1 settembre 2013.
Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale di Anagni - II edizione Romeo e Giulietta.
Foto di Alberto Pulcini
Foto di Alberto Pulcini
Nel 2013 festeggia vent’anni di attività il più longevo Festival del Teatro Medievale italiano ed europeo, il Festival di Teatro Medievale e Rinascimentale di Anagni che per l’occasione,dal 24 agosto al 1 settembre offre a tutti gli appassionati un cartellone d’eccezione in grado di spaziare dalle letture di Michele Placido, ai Comici dell’Arte di Vanessa Gravina e Edoardo Siravo, dall’istrionico Gianfranco D’Angelo, al classico “Forza Venite Gente” di Michele Paulicelli, dall’interpretazione shakespeariana di Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini, alla sperimentazione di Consuelo Barilari.
Si tratta di ospiti d’eccezione per un festival che, nella sua ventesima edizione, riesce a proporre una storia unica, in cui un’intera cittadina, patrimonio culturale e artistico del bel paese, si mette a disposizione dello spettatore per raccontare una Storia che ci appartiene e che - quotidianamente ricordata dalle meraviglie architettoniche di Anagni – trova attraverso il festival nuova vita e nuova memoria grazie al Teatro che abita palazzi, chiese e luoghi unici ...leggi da: http://www.teatro.org
Il programma:
SABATO 24 AGOSTO ore 21:00 Piazza Innocenzo III
IL RE SONO IO
con Gianfranco D’Angelo e Barbara Bovoli, con Paola Lorenzoni, Elisa Cutrupi e Fabrizio Apolloni.
Progetto di Fausto Costantini
costumi di Saverio Galano
musiche di Michele Paulicelli
assistente alla regia Stefania Chessa
scritto e diretto da Giacomo Zito
Teatroper – in collaborazione con il Festival
Un esuberante e multiforme Gianfranco D’Angelo è mattatore in questa commedia, che dalle cronache attuali prende spunto per raccontare con intelligenza ed ironia le molte sfaccettature di una corrosiva critica al potere. Una compagnia teatrale si è barricata in un teatro destinato a diventare centro commerciale. Il capocomico Aristide Tarallo (Gianfranco D’Angelo) ha annunciato alla stampa che la compagnia andrà in scena con il Re Lear di Shakespeare. Ma il suo comportamento si fa via via più strano: egli si identifica in modo compulsivo e incontrollabile con re, principi, dittatori o papi. In questa follia è assecondato da Dafne (Barbara Bovoli), procace e imprevedibile vedette sinceramente affezionata ad Aristide, e da Biagio (Fabrizio Apolloni), suo amico e confidente, mentre sua moglie Lilla (Paola Lorenzoni) e sua figlia Flora (Elisa Cutrupi), tentano di riportarlo alla realtà. Intanto la situazione si complica: le forze di polizia irrompono nel teatro e…il resto ve lo sveliamo a teatro! In una irresistibile carrellata di personaggi che hanno lasciato un segno nella storia, Gianfranco D’Angelo mette alla berlina, attraverso una comicità arguta e un ironico disincanto, la lunga teoria di vizi e di miserie degli esseri umani condannati all’infelicità dall’ambizione e dal potere. E portandoci ad un finale sorprendente.
IL RE SONO IO
con Gianfranco D’Angelo e Barbara Bovoli, con Paola Lorenzoni, Elisa Cutrupi e Fabrizio Apolloni.
Progetto di Fausto Costantini
costumi di Saverio Galano
musiche di Michele Paulicelli
assistente alla regia Stefania Chessa
scritto e diretto da Giacomo Zito
Teatroper – in collaborazione con il Festival
Un esuberante e multiforme Gianfranco D’Angelo è mattatore in questa commedia, che dalle cronache attuali prende spunto per raccontare con intelligenza ed ironia le molte sfaccettature di una corrosiva critica al potere. Una compagnia teatrale si è barricata in un teatro destinato a diventare centro commerciale. Il capocomico Aristide Tarallo (Gianfranco D’Angelo) ha annunciato alla stampa che la compagnia andrà in scena con il Re Lear di Shakespeare. Ma il suo comportamento si fa via via più strano: egli si identifica in modo compulsivo e incontrollabile con re, principi, dittatori o papi. In questa follia è assecondato da Dafne (Barbara Bovoli), procace e imprevedibile vedette sinceramente affezionata ad Aristide, e da Biagio (Fabrizio Apolloni), suo amico e confidente, mentre sua moglie Lilla (Paola Lorenzoni) e sua figlia Flora (Elisa Cutrupi), tentano di riportarlo alla realtà. Intanto la situazione si complica: le forze di polizia irrompono nel teatro e…il resto ve lo sveliamo a teatro! In una irresistibile carrellata di personaggi che hanno lasciato un segno nella storia, Gianfranco D’Angelo mette alla berlina, attraverso una comicità arguta e un ironico disincanto, la lunga teoria di vizi e di miserie degli esseri umani condannati all’infelicità dall’ambizione e dal potere. E portandoci ad un finale sorprendente.
DOMENICA 25 AGOSTO ore 21:00 Piazza Innocenzo III
INCONTRO A VALLADOLID
di Anthony Burgess
traduzione di Masolino D’Amico
adattamento e testi della radio di Roberto Alinghieri
con Roberto Alinghieri, Marco Avogadro, Francesco Bonomo, Adolfo Margiotta
elementi scenografici Cri Eco
regia di Consuelo Barilari
Schegge del Mediterraneo
il Teatro incontra la Radio…un progetto di spettacolo che ha come protagonista un’emittente radiofonica. In scena uno studio radiofonico con atmosfere un po’ retrò. Un’emergenza impone a quattro speaker di leggere un radiodramma per esortare alla pace internazionale. Il testo racconta dell’incontro tra Shakespeare e Cervantes. Spettacolo divertente e coinvolgente anche grazie alle potenzialità del linguaggio della radio e alla partecipazione del pubblico. Durante le pause gli attori si lanciano in gag, leggono gli sms giunti in redazione, danno i consigli per gli acquisti…
Nel suo radiodramma “Incontro a Valladolid” Burgess immagina per l’appunto un incontro che avviene tra Shakespeare e Cervantes nel 1605, in epoca Giacomiana, in terra spagnola, nella città di Valladolid. I due hanno in comune il fatto di aver pubblicato entrambi nello stesso anno 1600 i due libri capisaldi della letteratura occidentale: “Amleto” e “Don Chisciotte”, inoltre sono morti nello stesso giorno dell’anno 1616. Nel radiodramma si legge che William, partito da Londra, arriva in Spagna per recarsi dal Re con al seguito i suoi attori del Globe Theatre per una missione diplomatica che ha lo scopo di sancire la pace tra Spagna e Inghilterra, ma soffre moltissimo la trasferta e non simpatizza per i costumi locali. Nel momento in cui Shakespeare e Cervantes s’incontrano il primo prova un’immediata antipatia per il secondo e questi, profondamente cattolico, ostenta una decisa superiorità, sostenendo la finezza dell’arte della commedia rispetto a quella della tragedia. Ma il dialogo dura poco in quanto Shakespeare, inorridito, fugge. Nel racconto prendono vita innumerevoli personaggi che saltano da un’epoca all’altra sullo sfondo di una città sporca, difficile e crudele. Il progetto vede il suo debutto proprio al Festival, che ha ospitato la compagnia per realizzare l’allestimento.
INCONTRO A VALLADOLID
di Anthony Burgess
traduzione di Masolino D’Amico
adattamento e testi della radio di Roberto Alinghieri
con Roberto Alinghieri, Marco Avogadro, Francesco Bonomo, Adolfo Margiotta
elementi scenografici Cri Eco
regia di Consuelo Barilari
Schegge del Mediterraneo
il Teatro incontra la Radio…un progetto di spettacolo che ha come protagonista un’emittente radiofonica. In scena uno studio radiofonico con atmosfere un po’ retrò. Un’emergenza impone a quattro speaker di leggere un radiodramma per esortare alla pace internazionale. Il testo racconta dell’incontro tra Shakespeare e Cervantes. Spettacolo divertente e coinvolgente anche grazie alle potenzialità del linguaggio della radio e alla partecipazione del pubblico. Durante le pause gli attori si lanciano in gag, leggono gli sms giunti in redazione, danno i consigli per gli acquisti…
Nel suo radiodramma “Incontro a Valladolid” Burgess immagina per l’appunto un incontro che avviene tra Shakespeare e Cervantes nel 1605, in epoca Giacomiana, in terra spagnola, nella città di Valladolid. I due hanno in comune il fatto di aver pubblicato entrambi nello stesso anno 1600 i due libri capisaldi della letteratura occidentale: “Amleto” e “Don Chisciotte”, inoltre sono morti nello stesso giorno dell’anno 1616. Nel radiodramma si legge che William, partito da Londra, arriva in Spagna per recarsi dal Re con al seguito i suoi attori del Globe Theatre per una missione diplomatica che ha lo scopo di sancire la pace tra Spagna e Inghilterra, ma soffre moltissimo la trasferta e non simpatizza per i costumi locali. Nel momento in cui Shakespeare e Cervantes s’incontrano il primo prova un’immediata antipatia per il secondo e questi, profondamente cattolico, ostenta una decisa superiorità, sostenendo la finezza dell’arte della commedia rispetto a quella della tragedia. Ma il dialogo dura poco in quanto Shakespeare, inorridito, fugge. Nel racconto prendono vita innumerevoli personaggi che saltano da un’epoca all’altra sullo sfondo di una città sporca, difficile e crudele. Il progetto vede il suo debutto proprio al Festival, che ha ospitato la compagnia per realizzare l’allestimento.
MERCOLEDÍ 28 AGOSTO ore 18:00 Sala della Ragione
MI RITROVAI IN UNA SALA OSCURA
IL FANTASTICO VIAGGIO DI DANTE NEI GIRONI PELLICOLARI
conferenza-spettacolo a cura di Massimo Cardillo
introduzione di Gaetano D’Onofrio
Fin dalle sue origini, il cinema ha tratto da Dante e dalla Divina Commedia una suggestiva fonte d’ispirazione. Si tratta di una corposa produzione che ha tentato, accanto agli studi e all’analisi filologica, di penetrare la grandezza dell’inimitabile capolavoro, sottolineandone di volta in volta la componente letteraria e fantastica, storica e religiosa, simbolica e metaforica. Inferno, Paradiso e Purgatorio hanno così trovato una propria rutilante traduzione per immagini, attraverso gli strumenti, gli ‘effetti speciali’ – l’emozione di luci, colori e suoni – e il linguaggio drammatico e coinvolgente, tipici della ‘settima arte’.
Al tema è dedicata la conferenza-spettacolo di Cardillo, un viaggio lungo circa un secolo, dal muto all’avvento del sonoro alla rivoluzione tecnologica. Una ricostruzione affidata, oltre che alle parole, alla visione diretta di spezzoni di documenti rarissimi: dalla visionaria pellicola di Adolfo Padovan e Francesco Bertolini (Inferno, 1911, il cui ricordo sarà caro a Federico Fellini per tutta la sua carriera), al tragicomico Maciste all’Inferno di Guido Brignone (1928), dal melodrammatico Paolo e Francesca di Raffaello Matarazzo (1949), alla serie TV Vita di Dante di Vittorio Cottafavi (1965) con la colonna sonora del nostro Daniela Paris, al lavoro sperimentale di Peter Greenaway (The Inferno, 1991). Fino ad arrivare ad oggi, con l’inedita rilettura che dell’Inferno ha dato il regista Lamberto Lambertini (Maratona Infernale. In viaggio con Dante, promosso dalla Società Dante Alighieri), in cui la cantica dantesca è illustrata dalle sequenze del patrimonio storico-artistico del Bel Paese e dalle storie di vita dell’Italia e degli italiani dei giorni nostri.
MI RITROVAI IN UNA SALA OSCURA
IL FANTASTICO VIAGGIO DI DANTE NEI GIRONI PELLICOLARI
conferenza-spettacolo a cura di Massimo Cardillo
introduzione di Gaetano D’Onofrio
Fin dalle sue origini, il cinema ha tratto da Dante e dalla Divina Commedia una suggestiva fonte d’ispirazione. Si tratta di una corposa produzione che ha tentato, accanto agli studi e all’analisi filologica, di penetrare la grandezza dell’inimitabile capolavoro, sottolineandone di volta in volta la componente letteraria e fantastica, storica e religiosa, simbolica e metaforica. Inferno, Paradiso e Purgatorio hanno così trovato una propria rutilante traduzione per immagini, attraverso gli strumenti, gli ‘effetti speciali’ – l’emozione di luci, colori e suoni – e il linguaggio drammatico e coinvolgente, tipici della ‘settima arte’.
Al tema è dedicata la conferenza-spettacolo di Cardillo, un viaggio lungo circa un secolo, dal muto all’avvento del sonoro alla rivoluzione tecnologica. Una ricostruzione affidata, oltre che alle parole, alla visione diretta di spezzoni di documenti rarissimi: dalla visionaria pellicola di Adolfo Padovan e Francesco Bertolini (Inferno, 1911, il cui ricordo sarà caro a Federico Fellini per tutta la sua carriera), al tragicomico Maciste all’Inferno di Guido Brignone (1928), dal melodrammatico Paolo e Francesca di Raffaello Matarazzo (1949), alla serie TV Vita di Dante di Vittorio Cottafavi (1965) con la colonna sonora del nostro Daniela Paris, al lavoro sperimentale di Peter Greenaway (The Inferno, 1991). Fino ad arrivare ad oggi, con l’inedita rilettura che dell’Inferno ha dato il regista Lamberto Lambertini (Maratona Infernale. In viaggio con Dante, promosso dalla Società Dante Alighieri), in cui la cantica dantesca è illustrata dalle sequenze del patrimonio storico-artistico del Bel Paese e dalle storie di vita dell’Italia e degli italiani dei giorni nostri.
GIOVEDÍ 29 AGOSTO ore 21:00 Piazza Innocenzo III
I TRAGICI SUCCESSI DI UN’OPERA COMICA
con Vanessa Gravina e Edoardo Siravo
e con Cristiano Roccamo e Luca Cairati
adattamento e regia di Cairati – Roccamo
Teatro dei Navigli e Teatrovivo Parigi
Artisti girovaghi che nel teatro non credono più. Un carretto che li ha portati in giro per il mondo. Cosa può far di nuovo nascere la scintilla in questi attori disillusi? La risposta sta nel pubblico, che, come una magia, reinnesca la fantasia di questa troupe di attori, i quali terranno gli spettatori incollati alle loro sedie ripercorrendo tutto il loro repertorio comico.
E il carretto, che pareva inerte, aprendosi si trasforma nel palcoscenico ideale per questa ultima rappresentazione che fonde finalmente il teatro moderno con quello classico,
attingendo all’ineguagliabile bagaglio della Commedia all’Italiana.
I TRAGICI SUCCESSI è una commedia che spazia in ogni direzione: dagli stereotipi classici della Commedia all’Italiana ai personaggi intramontabili della drammaturgia moderna. I protagonisti decidono di far rivivere la Commedia dell’Arte, ritrovandola in tutte le commedie e le tragedie occidentali più famose, affermando una volta ancora che questa Grande Tradizione Italiana è più che mai viva e presente. Momenti fuori maschera e scene d’improvvisazione fanno da collante alle varie vicende. Il pubblico è chiamato a giocare e a divertirsi con gli attori che regalano momenti di ilarità grazie alla loro capacità di passare con disinvoltura dall’Arte della Commedia all’Italiana alla clownerie. Le più famose scene del teatro classico drammatico, una volta separate dal contesto e messe in scena nella loro semplicità diventano altrettanto comiche e esilaranti.+
I TRAGICI SUCCESSI DI UN’OPERA COMICA
con Vanessa Gravina e Edoardo Siravo
e con Cristiano Roccamo e Luca Cairati
adattamento e regia di Cairati – Roccamo
Teatro dei Navigli e Teatrovivo Parigi
Artisti girovaghi che nel teatro non credono più. Un carretto che li ha portati in giro per il mondo. Cosa può far di nuovo nascere la scintilla in questi attori disillusi? La risposta sta nel pubblico, che, come una magia, reinnesca la fantasia di questa troupe di attori, i quali terranno gli spettatori incollati alle loro sedie ripercorrendo tutto il loro repertorio comico.
E il carretto, che pareva inerte, aprendosi si trasforma nel palcoscenico ideale per questa ultima rappresentazione che fonde finalmente il teatro moderno con quello classico,
attingendo all’ineguagliabile bagaglio della Commedia all’Italiana.
I TRAGICI SUCCESSI è una commedia che spazia in ogni direzione: dagli stereotipi classici della Commedia all’Italiana ai personaggi intramontabili della drammaturgia moderna. I protagonisti decidono di far rivivere la Commedia dell’Arte, ritrovandola in tutte le commedie e le tragedie occidentali più famose, affermando una volta ancora che questa Grande Tradizione Italiana è più che mai viva e presente. Momenti fuori maschera e scene d’improvvisazione fanno da collante alle varie vicende. Il pubblico è chiamato a giocare e a divertirsi con gli attori che regalano momenti di ilarità grazie alla loro capacità di passare con disinvoltura dall’Arte della Commedia all’Italiana alla clownerie. Le più famose scene del teatro classico drammatico, una volta separate dal contesto e messe in scena nella loro semplicità diventano altrettanto comiche e esilaranti.+
VENERDÍ 30 AGOSTO ore 21:00 Piazza Innocenzo III
LA DODICESIMA NOTTE
di William Shakespeare
adattamento di Luca Simonelli
con Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini
e con Ruben Rigillo, Silvia Siravo, Elisabetta Becattini, Luca Bondioli, Giuseppe Cantore, Matteo Micheli, Francesco Mistichelli
e con Marco Prosperini
musiche di Giancarlo Mici
scene di Luca Morucci
costumi di Eleonora Gismondi
regia di Alberto Gagnarli
Ass. Cult. Progetto Ateneo – Associazione Trousse – Ass. Cult. Art Europa
Una pedana vuota che ricorda lo spazio dei teatri elisabettiani, dove gli attori padroni assoluti, riempiono con maestria il palcoscenico, raccontando una storia divertente di travestimenti, amore e sesso. Il sesso appunto più che l’amore, il sesso che confonde i sessi, il sesso che regala felicità senza infingimenti. Dal beffato Malvolio, dalle calze gialle e giarrettiere incrociate, oramai un cult del teatro tutto, a Viola, giovane, bella e determinata, a Olivia che s’innamora delle delicate fattezze di Viola – Cesario, ad Orsino che rifiutato da Olivia si “accontenta” di Viola, da Antonio “preso” da Sebastiano. Poi i personaggi popolari: Maria che organizza la grande beffa e i divertenti Sir Toby e Sir Andrew. Per ultimo, ma primo tra i “fool” shakespeariani il buffone Feste, sagace, e maligna creatura. Una grande commedia che coinvolge lo spettatore e lo fa volare con la fantasia.
LA DODICESIMA NOTTE
di William Shakespeare
adattamento di Luca Simonelli
con Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini
e con Ruben Rigillo, Silvia Siravo, Elisabetta Becattini, Luca Bondioli, Giuseppe Cantore, Matteo Micheli, Francesco Mistichelli
e con Marco Prosperini
musiche di Giancarlo Mici
scene di Luca Morucci
costumi di Eleonora Gismondi
regia di Alberto Gagnarli
Ass. Cult. Progetto Ateneo – Associazione Trousse – Ass. Cult. Art Europa
Una pedana vuota che ricorda lo spazio dei teatri elisabettiani, dove gli attori padroni assoluti, riempiono con maestria il palcoscenico, raccontando una storia divertente di travestimenti, amore e sesso. Il sesso appunto più che l’amore, il sesso che confonde i sessi, il sesso che regala felicità senza infingimenti. Dal beffato Malvolio, dalle calze gialle e giarrettiere incrociate, oramai un cult del teatro tutto, a Viola, giovane, bella e determinata, a Olivia che s’innamora delle delicate fattezze di Viola – Cesario, ad Orsino che rifiutato da Olivia si “accontenta” di Viola, da Antonio “preso” da Sebastiano. Poi i personaggi popolari: Maria che organizza la grande beffa e i divertenti Sir Toby e Sir Andrew. Per ultimo, ma primo tra i “fool” shakespeariani il buffone Feste, sagace, e maligna creatura. Una grande commedia che coinvolge lo spettatore e lo fa volare con la fantasia.
SABATO 31 AGOSTO ore 21:00 Piazza Innocenzo III
FORZA VENITE GENTE – Frate Francesco
IL MUSICAL di Mario Castellacci, Renato Biagioli, Piero Castellacci
con Roberto D’Alessandro
e con Massimiliano Lombardi, Rachele Giannini, Isabella Alfano, Davide Marra, Jessica Ripani, Luca di Zopito, Anna Pieretto Giuseppe Scoglio, Maria Laura Galviati, Antonio Melissa, Giovanni Neglia
e con Erica Puddu
musiche di Michele Paulicelli, Giancarlo de Matteis Gianpaolo Belardinelli
coreografie di Evelyn Hanak
costumi e scene di Graziella Pera
regia di Michele Paulicelli
Club Teatro Musica
È la storia di San Francesco d’Assisi raccontata in musica e in prosa, con particolare riguardo ai suoi aspetti più giovani e più lieti: la speranza, l’amore per la vita, l’amore per la natura: temi particolarmente cari ai giovani. Alternando momenti di tenera comicità ad altri di profonda commozione. la commedia traduce in termini attuali l’eterno conflitto tra padre e figlio, tra meschina prudenza e generoso coraggio.
Con oltre 2800 repliche in Italia, amato e rappresentato dalla Polonia al Messico, Forza Venite Gente è e resta un evento unico nel panorama teatrale.
FORZA VENITE GENTE – Frate Francesco
IL MUSICAL di Mario Castellacci, Renato Biagioli, Piero Castellacci
con Roberto D’Alessandro
e con Massimiliano Lombardi, Rachele Giannini, Isabella Alfano, Davide Marra, Jessica Ripani, Luca di Zopito, Anna Pieretto Giuseppe Scoglio, Maria Laura Galviati, Antonio Melissa, Giovanni Neglia
e con Erica Puddu
musiche di Michele Paulicelli, Giancarlo de Matteis Gianpaolo Belardinelli
coreografie di Evelyn Hanak
costumi e scene di Graziella Pera
regia di Michele Paulicelli
Club Teatro Musica
È la storia di San Francesco d’Assisi raccontata in musica e in prosa, con particolare riguardo ai suoi aspetti più giovani e più lieti: la speranza, l’amore per la vita, l’amore per la natura: temi particolarmente cari ai giovani. Alternando momenti di tenera comicità ad altri di profonda commozione. la commedia traduce in termini attuali l’eterno conflitto tra padre e figlio, tra meschina prudenza e generoso coraggio.
Con oltre 2800 repliche in Italia, amato e rappresentato dalla Polonia al Messico, Forza Venite Gente è e resta un evento unico nel panorama teatrale.
DOMENICA 1 SETTEMBRE ore 21:00 Piazza Innocenzo III
LAUDADO SII MIO SIGNORE
Francesco D’Assisi e le sue creature
con Michele Placido
e con Peppe Bisogno
musiche originali scritte ed eseguite da: Luca D’Alberto
Charlot srl
La grande poesia Francescana, dai Fioretti, al Cantico delle Creature, a Jacopone da Todi e altri.
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LAUDADO SII MIO SIGNORE
Francesco D’Assisi e le sue creature
con Michele Placido
e con Peppe Bisogno
musiche originali scritte ed eseguite da: Luca D’Alberto
Charlot srl
La grande poesia Francescana, dai Fioretti, al Cantico delle Creature, a Jacopone da Todi e altri.
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Cittadini di Anagni di cui essere orgogliosi - Maria Ambrosetti - Filologa classica.
Maria Ambrosetti
Si è laureata in lingua e letteratura latina all’Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’, dove ha conseguito anche il titolo di Dottore di ricerca in Filologia greca e latina. Si è inoltre diplomata Archivista-Paleografo presso la Scuola di Paleografia, Diplomatica e Archivistica dell’Archivio Segreto Vaticano. Ha collaborato a vari progetti della Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana, del Ministero Università e Ricerca (tra i quali il censimento e la descrizione dei codici miniati del fondo Rossiano della Biblioteca Apostolica Vaticana) e al progetto Ricezione dell’antico nella letteratura italiana dopo il 1945 (Università degli Studi di Sassari).
Come come docente a contratto ha tenuto corsi di Laboratorio di lingua latina e di Letteratura latina presso la Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’.
Ha pubblicato numerosi contributi scientifici nel campo della filologia classica su riviste specializzate e l’edizione e commento dell’opera di Claudio Quadrigario, storico latino di età sillana importante fonte di Tito Livio (Roma 2009). Questo lavoro ha avuto numerose e importanti recensioni sulle più accreditate riviste italiane e straniere.
I suoi principali interessi di studio sono la latinità arcaica e i problemi della trasmissione di testi grammaticali e lessicografici, la storiografia greca e latina, la codicologia e la paleografia medievale.
Uno studioso con un tale curriculum in qualsiasi altro Paese sarebbe titolare di una cattedra universitaria e in Italia???
Vedi: http://journals.cambridge.org/action/displayAbstract?fromPage=online&aid=8731864
Si è laureata in lingua e letteratura latina all’Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’, dove ha conseguito anche il titolo di Dottore di ricerca in Filologia greca e latina. Si è inoltre diplomata Archivista-Paleografo presso la Scuola di Paleografia, Diplomatica e Archivistica dell’Archivio Segreto Vaticano. Ha collaborato a vari progetti della Biblioteca dell’Accademia Nazionale dei Lincei e Corsiniana, del Ministero Università e Ricerca (tra i quali il censimento e la descrizione dei codici miniati del fondo Rossiano della Biblioteca Apostolica Vaticana) e al progetto Ricezione dell’antico nella letteratura italiana dopo il 1945 (Università degli Studi di Sassari).
Come come docente a contratto ha tenuto corsi di Laboratorio di lingua latina e di Letteratura latina presso la Facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università degli Studi di Roma ‘La Sapienza’.
Ha pubblicato numerosi contributi scientifici nel campo della filologia classica su riviste specializzate e l’edizione e commento dell’opera di Claudio Quadrigario, storico latino di età sillana importante fonte di Tito Livio (Roma 2009). Questo lavoro ha avuto numerose e importanti recensioni sulle più accreditate riviste italiane e straniere.
I suoi principali interessi di studio sono la latinità arcaica e i problemi della trasmissione di testi grammaticali e lessicografici, la storiografia greca e latina, la codicologia e la paleografia medievale.
Uno studioso con un tale curriculum in qualsiasi altro Paese sarebbe titolare di una cattedra universitaria e in Italia???
Vedi: http://journals.cambridge.org/action/displayAbstract?fromPage=online&aid=8731864
sabato 3 agosto 2013
Anagni - Le contrade medievali (guida di Anagni, 1989)
In occasione del Palio cittadino si forniscono alcuni dati sulle contrade anagnine. Quelle attuali non corrispondono del tutto alle contrade medievali. I dati sono tratti dalla Guida di Anagni, testo a cura di Carlo Ribaudo, edita nel 1989 dalla ProLoco, con il contributo dell'attuale BancAnagni (Banca di Credito Cooperativo).
Questo libro è stata la prima guida che, basandosi su studi scientifici, ha diffuso presso il grande pubblico, la descrizione e la suddivisione in contrade di Anagni in età medioevale.
Potete trovare il volumetto in biblioteca; esiste anche l'edizione in inglese.
Le stampe qui riprodotte, esclusa la prima del 1749, fanno parte dell'opera: Recueil de Vues et fabriques pittoresques d'Italie,... Paris, 1804. Le acqueforti sono opera di BOURGEOIS Florent Fidèle Constant (1767-1836), pittore e disegnatore francese, allievo di David. Le sue opere sono esposte a Fontainebleau e al museo d'Orsay.
Le contrade medievali di Anagni
Al culmine della sua ascesa storica, verso la fine del XIII secolo, la città di Anagni era suddivisa in dieci contrade (o regioni), disposte in gran parte lungo la sua strada più importante, la via Maggiore (l’odierna via Vittorio Emanuele).
Dalla parte alta a quella bassa le principali otto contrade erano così disposte:
CASTELLO
La contrada Castellum (odierna S.Maria) racchiude l’area dell’antica acropoli ernico-romana.
Prese questo nome nel Medioevo grazie alla sua caratteristica di regione fortificata. Isolata rispetto alla città dalle costruzioni romane e dai palazzi baronali, rappresentò per lungo tempo un punto di estrema importanza strategica nella politica della Chiesa.
Dal periodo di Bonifacio VIII, per la continua presenza di baroni imparentati con il Papa, la contrada venne indicata anche con l’appellativo di Quartiere Caetani. Il Castello racchiude entro i suoi confini parte dei monumenti e tesori più significativi della città: porta Santa Maria,
la Cattedrale con la Cripta, il palazzo di Bonifacio VIII e il palazzo Trajetto.
TORRE
In questa contrada, nell’area dell’attuale piazza Dante, sorgeva probabilmente il foro romano. Ne costituivano il necessario sostegno i pilastri in opus quadratum e la possente sostruzione in opus reticulatum ancora visibili lungo via Bagno, notevole esempio di architettura sillana.
La contrada Turris (odierna S. Giovanni) si trovava a ridosso dell’antica acropoli. Il toponimo deriva dall’elemento architettonico che la caratterizzava maggiormente nel Medioevo: la casa torre. Questa tipologia di abitazione, che si sviluppa in altezza e presenta sul fronte stradale il lato breve, conobbe la massima diffusione nel Duecento in concomitanza con l'emergere della classe borghese.
TRIVIO
La contrada Trivio è situata in una zona quasi pianeggiante al centro della città. Il toponimo della regione deriva dal trivio stradale che si sviluppa quasi all’altezza del palazzo comunale.
L’intera contrada, vero e proprio centro commerciale-amministrativo della città (il Comune), presenta notevoli esempi di architettura civile medievale.
TUFOLI
La regione Tufoli, odierna S. Pancrazio, situata nella parte settentrionale della città tra il Castello, il Trivio e la regione di Piscina, è stata in ogni tempo quartiere popolare. Rimasta ai margini del grande rinnovamento edilizio del XVIII e XIX secolo, ha conservato un originale tessuto urbanistico medievale.
PISCINA
Questa contrada, il cui toponimo trae origine dalla presenza di una fonte (Fons Piscinae) che probabilmente riforniva le terme in epoca romana e che è ricordata tra i beni del comune in un documento del 1321, si estende a nord della via Maggiore. Per la sua esposizione e per la leggera depressione in cui si trova non è mai stata particolarmente popolata. L’unico asse viario (via Piscina), parallelo alla Via Maggiore, parte dall’interessante monastero di S. Chiara per arrivare, fiancheggiato da edifici rimodernati, nella zona del parco pubblico a ridosso delle mura romane, in vicinanza del grande complesso degli Arcazzi.
COLLE SANT’ANGELO
La regio collis Sancti Angeli, delimitata dalla via Maggiore e a sud dalle mura romane, occupava la zona in gran parte pianeggiante che va dal Palazzo comunale alla regione Valle S. Andrea. Per la sua posizione dominante, rispetto a quest’ultima ed alla contrada Piscina, fu scelta dalla potente famiglia Conti per costruirvi il proprio palazzo in un periodo (fine del XIII secolo) nel quale le altre posizioni strategiche della città, Castello e Torre, erano occupate dai Caetani.
Le principali vie della contrada, oltre alla citata via Maggiore, sono: parte di via della Valle e l’attuale via Garibaldi che termina con la cinquecentesca porta San Francesco.
VALLE SANT’ANDREA
Questa contrada, il cui toponimo è dettato dalla morfologia della zona, leggermente depressa rispetto al confinante S.Angelo, è racchiusa entro due direttrici principali: la centrale via Maggiore, sulla quale si affacciano palazzi settecenteschi, e buona parte di via della Valle, caratterizzata da molti edifici medievali. Alla confluenza delle due strade si apre la piazzetta con la chiesa di Sant’Andrea.
CERERE
La contrada, documentata già dal 1081, occupa la parte occidentale della città, a ridosso di porta Cerere da cui prende il nome.
La regione, ingresso cittadino per i viaggiatori provenienti da Roma, è in buona parte racchiusa da due bastioni cinquecenteschi (Spizzone e Arci) ed è attraversata, sulla sua parte piana, dal tratto iniziale della Via Maggiore. La strada, costeggiata da edifici medievali, alternati a palazzetti, è parallela ad altre due vie che si sviluppano nella zona rilevata della contrada: la via Mezzo (Via Pio Salvati) con interessanti abitazioni dei secoli XIV e XV e la via Superiore o di S. Domenico, il cui toponimo ricorda la presenza di una chiesa, oggi scomparsa dedicata al Santo.
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Vedi anche: Anagni - Modifiche della toponomastica. Salvare la memoria storica di Anagni.
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Questo libro è stata la prima guida che, basandosi su studi scientifici, ha diffuso presso il grande pubblico, la descrizione e la suddivisione in contrade di Anagni in età medioevale.
Potete trovare il volumetto in biblioteca; esiste anche l'edizione in inglese.
Le stampe qui riprodotte, esclusa la prima del 1749, fanno parte dell'opera: Recueil de Vues et fabriques pittoresques d'Italie,... Paris, 1804. Le acqueforti sono opera di BOURGEOIS Florent Fidèle Constant (1767-1836), pittore e disegnatore francese, allievo di David. Le sue opere sono esposte a Fontainebleau e al museo d'Orsay.
Le contrade medievali di Anagni
Stampa del 1749 - Panorama di Anagni |
Al culmine della sua ascesa storica, verso la fine del XIII secolo, la città di Anagni era suddivisa in dieci contrade (o regioni), disposte in gran parte lungo la sua strada più importante, la via Maggiore (l’odierna via Vittorio Emanuele).
Dalla parte alta a quella bassa le principali otto contrade erano così disposte:
CASTELLO
La contrada Castellum (odierna S.Maria) racchiude l’area dell’antica acropoli ernico-romana.
Prese questo nome nel Medioevo grazie alla sua caratteristica di regione fortificata. Isolata rispetto alla città dalle costruzioni romane e dai palazzi baronali, rappresentò per lungo tempo un punto di estrema importanza strategica nella politica della Chiesa.
Dal periodo di Bonifacio VIII, per la continua presenza di baroni imparentati con il Papa, la contrada venne indicata anche con l’appellativo di Quartiere Caetani. Il Castello racchiude entro i suoi confini parte dei monumenti e tesori più significativi della città: porta Santa Maria,
la Cattedrale con la Cripta, il palazzo di Bonifacio VIII e il palazzo Trajetto.
TORRE
In questa contrada, nell’area dell’attuale piazza Dante, sorgeva probabilmente il foro romano. Ne costituivano il necessario sostegno i pilastri in opus quadratum e la possente sostruzione in opus reticulatum ancora visibili lungo via Bagno, notevole esempio di architettura sillana.
La contrada Turris (odierna S. Giovanni) si trovava a ridosso dell’antica acropoli. Il toponimo deriva dall’elemento architettonico che la caratterizzava maggiormente nel Medioevo: la casa torre. Questa tipologia di abitazione, che si sviluppa in altezza e presenta sul fronte stradale il lato breve, conobbe la massima diffusione nel Duecento in concomitanza con l'emergere della classe borghese.
TRIVIO
La contrada Trivio è situata in una zona quasi pianeggiante al centro della città. Il toponimo della regione deriva dal trivio stradale che si sviluppa quasi all’altezza del palazzo comunale.
L’intera contrada, vero e proprio centro commerciale-amministrativo della città (il Comune), presenta notevoli esempi di architettura civile medievale.
TUFOLI
La regione Tufoli, odierna S. Pancrazio, situata nella parte settentrionale della città tra il Castello, il Trivio e la regione di Piscina, è stata in ogni tempo quartiere popolare. Rimasta ai margini del grande rinnovamento edilizio del XVIII e XIX secolo, ha conservato un originale tessuto urbanistico medievale.
PISCINA
Questa contrada, il cui toponimo trae origine dalla presenza di una fonte (Fons Piscinae) che probabilmente riforniva le terme in epoca romana e che è ricordata tra i beni del comune in un documento del 1321, si estende a nord della via Maggiore. Per la sua esposizione e per la leggera depressione in cui si trova non è mai stata particolarmente popolata. L’unico asse viario (via Piscina), parallelo alla Via Maggiore, parte dall’interessante monastero di S. Chiara per arrivare, fiancheggiato da edifici rimodernati, nella zona del parco pubblico a ridosso delle mura romane, in vicinanza del grande complesso degli Arcazzi.
La regio collis Sancti Angeli, delimitata dalla via Maggiore e a sud dalle mura romane, occupava la zona in gran parte pianeggiante che va dal Palazzo comunale alla regione Valle S. Andrea. Per la sua posizione dominante, rispetto a quest’ultima ed alla contrada Piscina, fu scelta dalla potente famiglia Conti per costruirvi il proprio palazzo in un periodo (fine del XIII secolo) nel quale le altre posizioni strategiche della città, Castello e Torre, erano occupate dai Caetani.
Le principali vie della contrada, oltre alla citata via Maggiore, sono: parte di via della Valle e l’attuale via Garibaldi che termina con la cinquecentesca porta San Francesco.
VALLE SANT’ANDREA
Questa contrada, il cui toponimo è dettato dalla morfologia della zona, leggermente depressa rispetto al confinante S.Angelo, è racchiusa entro due direttrici principali: la centrale via Maggiore, sulla quale si affacciano palazzi settecenteschi, e buona parte di via della Valle, caratterizzata da molti edifici medievali. Alla confluenza delle due strade si apre la piazzetta con la chiesa di Sant’Andrea.
CERERE
La contrada, documentata già dal 1081, occupa la parte occidentale della città, a ridosso di porta Cerere da cui prende il nome.
La regione, ingresso cittadino per i viaggiatori provenienti da Roma, è in buona parte racchiusa da due bastioni cinquecenteschi (Spizzone e Arci) ed è attraversata, sulla sua parte piana, dal tratto iniziale della Via Maggiore. La strada, costeggiata da edifici medievali, alternati a palazzetti, è parallela ad altre due vie che si sviluppano nella zona rilevata della contrada: la via Mezzo (Via Pio Salvati) con interessanti abitazioni dei secoli XIV e XV e la via Superiore o di S. Domenico, il cui toponimo ricorda la presenza di una chiesa, oggi scomparsa dedicata al Santo.
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Vedi anche: Anagni - Modifiche della toponomastica. Salvare la memoria storica di Anagni.
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venerdì 2 agosto 2013
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