Mostra di Giovanni Colacicchi
Villa Comunale di Frosinone, 1-10 settembre 2016
è stata inaugurata presso la Villa Comunale di Frosinone la mostra di disegni e dipinti del Maestro Giovanni Colacicchi.
L’esposizione delle opere, in bell’ordine, è stata curata dall’esperto giornalista e critico d’arte Alfio Borghese, direttore da anni della Rassegna di Arte Contemporanea.
Alla presenza di un pubblico qualificato, Alfio Borghese ha illustrato succintamente il percorso artistico di G. Colacicchi, alcune delle sue opere più significative e la validità dell’iniziativa tendente a far conoscere un comparto del lavoro svolto dal Maestro ciociaro: i disegni.
L’Assessore alla Cultura del Comune di Frosinone, Dr Gianpiero Fabrizi, ha espresso lusinghieri apprezzamenti sul Maestro G. Colacicchi ed esternata la volontà dell’Amministrazione diretta a sostenere iniziative culturali ed artistiche di qualità.
L’Assessore al Centro Storico del Comune di Frosinone, Dr.ssa Rossella Testa ha posto l’accento sul significato dell’iniziativa assunta, di grande validità, anche perché tendente a far conoscere maggiormente un figlio diletto della Ciociaria.
Presente il Maestro Francesco Colacicchi, figlio di Giovanni, che ha donato al Comune di Frosinone “L’Angelo” (un disegno preparatorio per l’Annunciazione, dipinta ed esposta poi nella cattedrale di Frosinone).
Il Maestro Colacicchi nacque ad Anagni nel 1900, e qui trascorse la sua prima giovinezza. L’ambiente storico della Città dei Papi lasciò nel suo animo un segno che mai si sarebbe cancellato durante la sua vita ed il suo percorso artistico.
Già da allora cominciavano a nascere nell’artista i primi germi dell’ “immagine visiva”, elaborata in seguito in un definito concetto di base propulsore della sua composizione pittorica impostata sull’equilibrio di elementi compositivi esprimenti, nello spazio virtuale della tela, attraverso immagini decodificabili, una pittura poetica, un canto alla Bellezza.
Colacicchi si trasferì da giovane a Firenze, in un ambiente ove la cultura e l’arte erano di casa.
Frequentò personalità di elevato livello culturale ed artistico come Lawrence, Huxley, Mann e Bernard Berenson.
“Solaria” nacque nel suo studio di pittura per iniziativa sua e di Alberto Carocci. La rivista riunì sotto la sua testata alcuni dei giovani più brillanti del periodo come Montale, Loria, Bonsanti, Tacchi, Quasimodo e Gadda, e rappresentò un punto qualificato di riferimento per la cultura facendo conoscere i maggiori scrittori europei.
Firenze e il suo ambiente artistico culturale sono stati una preziosa scuola della Bellezza per Colacicchi e, nella città toscana, ha insegnato all’Accademia di Belle Arti ove ha ricoperto anche il ruolo di direttore.
Nel suo lungo percorso artistico ha sempre tenuto presenti le radici della propria origine e della propria cultura e mai ha ceduto alle frequenti forme di alienazione emergenti, remando anche contro corrente.
Le composizioni del Maestro Colacicchi sono nel filone del figurativo e la sua è una pittura tonale, ricca di musicalità e di composta bellezza. La vena poetica sgorga dalle sue “immagini visive” in modo pacato ma incisivo, in successione di forme, di ritmi, di colori, di linee, di plasticità, come le concatenazioni di accordi nella musica tonale.
L’immagine espressa contiene sempre quella “umana verità” che è all’origine della poesia dell’artista e ha carattere universale e linguaggio raffinato e sensibile.
Il Maestro disegnava molto e raccomandava ai suoi allievi di farlo spesso; considerava il disegno il presupposto per un valido sviluppo del processo creativo.
Nella mostra sono esposti numerosi bozzetti e studi per le sue composizioni pittoriche, preambolo alla realizzazione di alcuni capolavori.
La mostra è di grande interesse sia per i lavori esposti che per l’artista, uomo di notevole cultura e di grande spessore artistico, degno rappresentante della terra ciociara.
Enrico Fanciulli