Il tema scelto dall’ottimo Giacomo Zito, già direttore artistico di precedenti manifestazioni, che ha diretto il festival per 5 anni, è stato l’Amore “a guisa di faro, su un minimo comun denominatore: la Forza dell’Amore. Amore reale, amore illusorio, amore umano, amore divino, erotico, metafisico … con qualsiasi attributo lo appelliamo – ha dichiarato Zito - è e resta l’irrefrenabile, dirompente energia che può trasformare un dramma in una farsa, una commedia in una tragedia”.
Molto interessanti le proposte sceniche che hanno visto all’opera attori e registi di fama e di provata esperienza cimentarsi in spettacoli suggestivi, coinvolgenti ed emozionanti. Da Marina De Iuli – la migliore allieva di Dario Fo e Franca Rame – ad Alessandro Benvenuti – mattatore nell’Avaro di Moliére con la regia di Ugo Chiti; da Pippo Franco, ben integrato nella mitica maschera di Brancaleone a Ennio Fantastichini ed Alessandro Haber che hanno raggiunto l’apice dell’arte della recitazione con un testo di Ignazio Silone che ha visto di fronte i due papi più famosi del Medioevo: Celestino V e Bonifacio VIII. Ovazioni e lunghi applausi per due mostri sacri del teatro italiano che hanno voluto proporre una prima assoluta al Festival anagnino, unica rassegna annuale in Europa che affronta in modo specifico il teatro dell’epoca medievale e rinascimentale.
Ottime anche le performance della Compagnia dell’Arca di Firenze con “Un Inferno” dantesco dai toni particolarmente inquietanti; le novelle di Boccaccio recitate e cantate alla sua maniera da un grande David Riondino, le “Lucrezie” di Fausto Costantini che hanno reso incantevole le storiche sale del Palazzo Bonifacio VIII ed hanno inondato di suoni e parole la notturna Piazza Innocenzo III. Anche la rappresentazione della “Maria Stuarda – le donne e il potere” ha mostrato una solida regia e attori di rilievo della Compagnia Seven Cults.
Un discorso a parte meritano le sezioni del Festival “Segnali dal Territorio” e “Cantiere Giovani”. Nel primo caso la piazza del Palazzo Iacopo da Iseo è stata la location ideale per “Le quattro lune”, una performance di grande effetto firmata da Monica Fiorentini e Velia Viti. Bravissimi gli attori del “Coriolano” che hanno mostrato in scena tutta la forza di uno spettacolo shakespeariano che ha vinto il primo premio del concorso “Salviamo i talenti” indetto dal Teatro Vittoria di Roma.
Molto interessanti e seguiti da un folto pubblico di studiosi ed appassionati di teatro e di storia gli incontri, coordinati da Gaetano D’Onofrio presso la Sala della Ragione, tenuti dai professori Massimo Cardillo e Alfredo Stirati e dal giovane attore-docente Elio Crifò.
Interessante l’idea, quest’anno, di istituire il premio alla carriera “Anagni Città Teatro”, dedicato al compianto Giorgio Albertazzi più volte presente al festival anagnina, per attori di valore che calcano le scene dei teatri italiani con impegno, passione, professionalità e grandissima capacità espressiva. In questo primo anno il premio è stato assegnato a Francesco Pannofino, Paolo Calabresi e Paola Minaccioni, che si sono cimentati in brevi ma intense performance accolte da fragorosi e lunghi applausi.
“Il Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale è la nostra città – ha dichiarato soddisfatto il Sindaco Fausto Bassetta dal palco di Piazza Innocenzo III – Anagni e il suo Festival sono un naturale connubio che mette insieme la storia, il teatro e la vita di un centro storico che sta riprendendosi il suo posto tra i migliori d’Italia e che sta portando tra le sue piazze e i suoi vicoli tanti turisti e tanti appassionati. Il Festival è il volano per il rilancio di Anagni che merita di essere annoverata tra i gioielli medievali e rinascimentali del nostro paese”. Soddisfatta anche l’assessora alla cultura Simona Pampanelli che ha voluto ringraziare in modo speciale il “Direttore Artistico del Festival Giacomo Zito, perché è riuscito in pieno a presentare un cartellone di altissimo livello, con spettacoli e testi impegnativi proposti in una chiave spettacolare e scenica che hanno attratto tantissimi spettatori e sono stati molto apprezzati dal pubblico e dalla critica. Un festival che resterà nel ricordo di tutti e che ancora una volta ha saputo valorizzare il grande patrimonio storico, monumentale e architettonico della nostra Anagni, sempre più un teatro a cielo aperto, o meglio, tanti teatri a cielo aperto”.
Insomma, l’edizione di quest’anno, che ha battuto tutti i record rispetto al passato, ha mostrato ancora una volta come l’unione delle forze e la buona organizzazione possano creare eventi di altissimo valore artistico e culturale.
Foto C.Ribaudo |
Foto di Marco Bonomo |
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