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domenica 2 marzo 2014

Le nostre bisnonne ciociare, belle e intelligenti, alla conquista della Parigi fine Ottocento, centro dell'arte mondiale - Maria Caira, modella e fondatrice di un'Accademia d'Arte insieme al marito, Cesare Vitti


Da Michele Santulli
"Partendo dalla occasione che il 17 agosto 2013 si inaugurerà ad Atina in Valcomino una piccola casa museo intitolata ‘Académie Vitti’ dove in tre stanze finemente arredate e presentate da una valente architetta del luogo, il promotore appassionato mostrerà al pubblico e al mondo alcuni cimeli -eccellenti disegni di allievi dell’Académie, rare fotografie e cartoline e altro- miracolosamente salvati e conservati, appartenuti ai proprietari/fondatori della Académie Vitti, ne approfittiamo per richiamare alla memoria alcune pagine della storia dell’arte. Ci troviamo a Parigi agli inizi del 1890 e tre sorelle originarie di quell’olimpo che è Gallinaro in Valcomino vivono anche loro facendo le modelle per le migliaia di artisti che in quell’epoca assiepavano Montmartre a Parigi. Maria una delle sorelle, anche lei dal corpo perfetto -e lo vediamo dalla scultura che la raffigura nelle spoglie di Diana cacciatrice modellata dallo scultore americano Frederick Macmonnies- si unisce con Cesare Vitti da Casalvieri, scultore e anche lui modello, e verso il 1894 fondano una scuola di disegno, l’Académie Vitti, a Montparnasse. Le tre sorelle Caira, questo è il cognome, vi posano come modelle e gli studenti e le studentesse aumentano continuamente: in realtà ora è la prima volta che si può dipingere da nudi maschili e femminili. Qualche anno più tardi Anna, una delle tre, viene corteggiata e conquistata da un artista e collezionista appartenente ad una delle famiglie nobili della Francia e vanno a vivere per molti anni in Italia: a Venezia, a Capri, a Taormina, a Roma e soprattutto a Firenze dove si insediano in una villa sulle colline fiorentine e iniziano una esistenza di relazioni culturali e artistiche molto celebrata a Firenze: Giovanni Papini, Oscar Chiglia, Soffici, tanto per rammentare, erano di casa. E Anna a contatto con questo mondo di artisti sentì in lei sbocciare una vena poetica e nella rivista di Papini ‘Lacerba’ si trova anche qualche sua lirica. Dire che Gauguin dava per referenze la Académie Vitti quando doveva accreditarsi presso qualche committente, che vi insegnò, tra i tanti altri, H.Anglada Camarasa e, nel 1912, anche Kees van Dongen, ci aiuta ad avere una idea del successo e anche del livello della scuola: Picasso, anche questo ha un significato, quando doveva consigliare qualche allievo o amico, lo indirizzava regolarmente all’Académie Vitti. Restò aperta fino al 1914: infatti quell’anno i fondatori rientrarono in Italia perché spaventati dalla guerra incipiente.  ...segue da Michele Santulli "

http://anagniarte.blogspot.it/2014/02/le-nostre-bisnonne-ciociare-belle-e.html
http://anagniarte.blogspot.it/2014/02/le-nostre-bisnonne-ciociare-belle-e_23.html

http://roma.corriere.it/notizie/cultura_e_spettacoli/15_giugno_04/parigi-casa-museo-ad-atina-storia-dell-academie-vitti-818d515c-0ade-11e5-b215-d0283c023844.shtml
https://www.facebook.com/academie.vitti?fref=pb&hc_location=friends_tab&pnref=friends.recent

domenica 16 febbraio 2014

Le nostre bisnonne ciociare, belle e intelligenti, alla conquista della Parigi fine Ottocento, centro dell'arte mondiale - Juana Romani, modella e pittrice

Juana  Romani tra due sue opere. Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Juana_Romani 
Juana Romani è lo pseudonimo di Carolina Carlesimo di Casalvieri (1867-1924).
Morto il padre, la piccola Carolina si trasferì a Velletri con la madre Maria Manuela Schiavi, nativa di Gallinaro (FR), che si risposò con l'ingegnere Temistocle Romani. Secondo altre fonti Carolina era nata a Velletri.
Nel 1877 Carolina, appena decenne, raggiunse con la nuova famiglia Parigi, dove l'ingegnere aveva un lavoro stabile.
Ritratto di Juana 
Qui la "ciociara", che seguiva studi classici, iniziò a frequentare con la madre i circoli di artisti parigini e a posare, fin da giovanissima, come modella. Cambiò il suo nome in Juana Romani.
Posò per i più grandi artisti dell'epoca come Alexandre Falguière, Carolus-Duran, Ferdinand Roybet e Jean-Jacques Henner. Con gli ultimi due ebbe sembra anche un legame sentimentale; secondo alcuni divenne la moglie di Henner.
A diciannove anni, con grande disappunto di tutti gli artisti, smise di fare la modella e si dedicò alla pittura con grandi risultati.
Il suo stile risente dell'influsso dei suoi maestri, in particolare di Henner e di Roybet. I suoi soggetti erano spesso ritratti e figure femminili in raffinati costumi rinascimentali.
Salomé


Dal 1888 al 1904 espose al Salon de Paris; molti suoi dipinti sono stati acquistati dal governo francese per il Musée du Luxembourg.
Della sua vita si sa poco; certo fu un'esistenza inquieta, segnata dall'uso di alcool e droghe. Sembra che morisse in manicomio a Parigi nel 1924 e che il suo cervello fosse oggetto di studio da parte degli psichiatri del tempo.
E' sepolta in uno dei cimiteri di Parigi.
Nonostante la grande fama raggiunta al suo tempo, oggi è quasi sconosciuta; per questo ci sembra giusto riproporre alcune sue opere. Carlo Ribaudo

Fonti: http://it.wikipedia.org/wiki/Juana_Romani
           http://www.velletri-univercarnevale.it/juana.html
           http://www.artfinding.com/Biography/Romani-Juana/71947.html?LANG=it
Juana  Romani posa in un quadro di Henner (La Liseuse).

giovedì 14 febbraio 2013