mercoledì 19 marzo 2014

Domenica 19 marzo 1944, 70 anni fa, bombardamento di Anagni.

Piazza San Giovanni (Foto Umberto Frattali)
Anagni il 19 marzo 1944, domenica mattina in una giornata di sole, subì il più disastroso bombardamento aereo della sua storia da parte delle Fortezze Volanti Statunitensi. Ci furono 130 morti e rischiò seriamente la vita lo stesso vescovo Adinolfi, che rimase gravemente ferito alla gola. I danni più rilevanti si verificarono,nella chiesa di S. Giovanni De Duce, nel convento dei Padri Caracciolini, nella Curia Vescovile e nella chiesa dei SS. Cosma e Damiano.
Secondo fonti ufficiali la città di Anagni, nel corso del conflitto, subì una notevole distruzione del suo patrimonio. In precedenza l'aviazione alleata aveva bombardato l'area  vicina alla  stazione ferroviaria.
Considerando l’importanza storico-artistica del centro, la gravità dei danni assume un carattere ancora più drammatico.
Ulteriori danneggiamenti riguardarono la Cattedrale, in cui andarono perdute le vetrate artistiche a causa degli spostamenti d’aria, le porte di S. Francesco e Santa Maria, la chiesa di S. Andrea, e  gli artistici palazzi signorili Cesaritti, Menenti, Moriconi e Passa. Il palazzo di Bonifacio VIII fu mancato miracolosamente da  tali incursioni.
Anagni, importante nodo viario e ferroviario, per la sua posizione sulla via Casilina, per la presenza di numerosi edifici idonei all’accantonamento di truppe, ed anche per la sua distanza di "sicurezza" dal fronte, fu prescelta dal Comando della Decima Armata Tedesca del Gen.Von Vietinghoff come sede di un importante complesso ospedaliero militare, atto ad ospitare i feriti e malati provenienti dal fronte di Cassino. La distanza dal fronte permetteva ai mezzi dei vari Feldlazarett (Ospedali militari) di raggiungere il fronte in tempi ragionevolmente brevi.  ...leggi tutto da: Dal Volturno a Cassino
Collage di foto da Acta est Fabula

Piazza Innocenzo III. Foto SBAA

mercoledì 5 marzo 2014

Anagni - Carnevale 2014 - Immagini.

Un grazie agli organizzatori in particolare alla Pro Loco. Grazie a tutti i partecipanti e alla contrada Tufano per i bellissimi carri. Grazie a tutti quelli che, nonostante gli anni, restano sempre un po' bambini.



domenica 2 marzo 2014

Le nostre bisnonne ciociare, belle e intelligenti, alla conquista della Parigi fine Ottocento, centro dell'arte mondiale - Maria Caira, modella e fondatrice di un'Accademia d'Arte insieme al marito, Cesare Vitti


Da Michele Santulli
"Partendo dalla occasione che il 17 agosto 2013 si inaugurerà ad Atina in Valcomino una piccola casa museo intitolata ‘Académie Vitti’ dove in tre stanze finemente arredate e presentate da una valente architetta del luogo, il promotore appassionato mostrerà al pubblico e al mondo alcuni cimeli -eccellenti disegni di allievi dell’Académie, rare fotografie e cartoline e altro- miracolosamente salvati e conservati, appartenuti ai proprietari/fondatori della Académie Vitti, ne approfittiamo per richiamare alla memoria alcune pagine della storia dell’arte. Ci troviamo a Parigi agli inizi del 1890 e tre sorelle originarie di quell’olimpo che è Gallinaro in Valcomino vivono anche loro facendo le modelle per le migliaia di artisti che in quell’epoca assiepavano Montmartre a Parigi. Maria una delle sorelle, anche lei dal corpo perfetto -e lo vediamo dalla scultura che la raffigura nelle spoglie di Diana cacciatrice modellata dallo scultore americano Frederick Macmonnies- si unisce con Cesare Vitti da Casalvieri, scultore e anche lui modello, e verso il 1894 fondano una scuola di disegno, l’Académie Vitti, a Montparnasse. Le tre sorelle Caira, questo è il cognome, vi posano come modelle e gli studenti e le studentesse aumentano continuamente: in realtà ora è la prima volta che si può dipingere da nudi maschili e femminili. Qualche anno più tardi Anna, una delle tre, viene corteggiata e conquistata da un artista e collezionista appartenente ad una delle famiglie nobili della Francia e vanno a vivere per molti anni in Italia: a Venezia, a Capri, a Taormina, a Roma e soprattutto a Firenze dove si insediano in una villa sulle colline fiorentine e iniziano una esistenza di relazioni culturali e artistiche molto celebrata a Firenze: Giovanni Papini, Oscar Chiglia, Soffici, tanto per rammentare, erano di casa. E Anna a contatto con questo mondo di artisti sentì in lei sbocciare una vena poetica e nella rivista di Papini ‘Lacerba’ si trova anche qualche sua lirica. Dire che Gauguin dava per referenze la Académie Vitti quando doveva accreditarsi presso qualche committente, che vi insegnò, tra i tanti altri, H.Anglada Camarasa e, nel 1912, anche Kees van Dongen, ci aiuta ad avere una idea del successo e anche del livello della scuola: Picasso, anche questo ha un significato, quando doveva consigliare qualche allievo o amico, lo indirizzava regolarmente all’Académie Vitti. Restò aperta fino al 1914: infatti quell’anno i fondatori rientrarono in Italia perché spaventati dalla guerra incipiente.  ...segue da Michele Santulli "

http://anagniarte.blogspot.it/2014/02/le-nostre-bisnonne-ciociare-belle-e.html
http://anagniarte.blogspot.it/2014/02/le-nostre-bisnonne-ciociare-belle-e_23.html

http://roma.corriere.it/notizie/cultura_e_spettacoli/15_giugno_04/parigi-casa-museo-ad-atina-storia-dell-academie-vitti-818d515c-0ade-11e5-b215-d0283c023844.shtml
https://www.facebook.com/academie.vitti?fref=pb&hc_location=friends_tab&pnref=friends.recent

sabato 1 marzo 2014

Incontro con l'autore - Gloria Francella - Biblioteca di Anagni, 1 marzo 2014 ore 10,30.



Gloria Francella vive e lavora a Palestrina (Roma), dopo aver vissuto molto tempo ad Anagni. Dopo il diploma di design all'istituto Europeo di Roma, lavora per quindici anni come illustratrice freelance per le più importanti agenzie pubblicitarie italiane, per poi dedicarsi completamente all'editoria per bambini.
http://anagniarte.blogspot.it/2010/09/fiuggi-mostra-di-pittura-sognatori.html